Il costo della vita è elevato e oggi in molte grandi città stipendi considerati fino a oggi ben più che sufficienti, vanno rivisti e non bastano più.
Una giovane millennial si è aperta sui social, descrivendo il suo salario annuale di circa 57.000 euro come appena sufficiente per vivere. La sua riflessione nasce dal confronto con una realtà che appare sempre più lontana dai sogni di stabilità economica che un tempo sembravano a portata di mano. La donna ha ammesso di sentirsi in difficoltà nonostante un salario ritenuto medio-alto, e ha domandato ad altri che guadagnano meno se riuscissero a stare bene, suscitando migliaia di reazioni. Non è una questione di lussi o di ambizioni elevate; si tratta, piuttosto, di sopravvivere senza rinunciare al minimo necessario.
Per lei, l’aumento dei costi negli ultimi anni è stato evidente. Anche con entrate dignitose, ogni giorno si trova a fare sacrifici su spese quotidiane come cibo, assicurazioni, abbonamenti e mutuo, mentre affronta il rincaro dei beni essenziali. Anni fa, con uno stipendio inferiore, riusciva a mettere da parte qualcosa o a concedersi qualche spesa extra, senza sentirsi schiacciata da una montagna di costi fissi. Oggi, però, si ritrova a monitorare tutte le spese con un foglio di calcolo, scegliendo cosa comprare e dove, valutando ogni prezzo e promozione.
Perché guadagnare 60.000 euro lordi all’anno non basta più?
La sua esperienza non è isolata: molti millennial sentono di vivere in un mondo dove il valore del denaro sembra essere cambiato e dove un salario di meno di 60.000 euro può non bastare più. Questa generazione si trova di fronte a un mix esplosivo: debiti universitari elevati, un mercato immobiliare fuori portata, inflazione e salari che, nonostante gli aumenti, sembrano non stare al passo con l’aumento del costo della vita. Per tanti, il sogno di acquistare una casa, risparmiare o costruirsi una famiglia sembra sfuggire sempre più, trasformandosi in una rincorsa faticosa verso un futuro incerto. “Non posso nemmeno immaginare di mantenere un figlio con queste entrate”, ha dichiarato la donna, esprimendo un sentimento comune.
Diversi studi supportano questa percezione diffusa. Secondo un rapporto dell’agenzia di informazioni creditizie TransUnion, la generazione Z oggi si trova in maggiori difficoltà economiche rispetto ai millennial quando avevano la loro età. Con stipendi medi inferiori e un carico di debiti più alto, i giovani di oggi devono affrontare pressioni economiche notevoli fin dall’inizio della loro carriera. Ma non sono solo loro: tra i millennial stessi, solo il 24% è finanziariamente stabile, mentre il resto vive tra incertezze e conti da pagare. I dati, raccolti dal sondaggio U.S. Financial Health Pulse, dimostrano che il 22% dei millennial è considerato finanziariamente vulnerabile, mentre un altro 54% riesce a “cavarsela” non senza preoccupazioni.
Come si arrangia chi non riesce a vivere con le cifre che guadagna
Non è una competizione tra generazioni; è una condizione condivisa, che coinvolge millennial e generazione Z in una spirale di incertezze. L’aumento dei costi e il divario crescente tra redditi e spese fanno sì che molti abbiano bisogno di accettare un secondo lavoro o cercare altre fonti di reddito solo per pagare affitto e spese quotidiane. La sensazione di essere bloccati in una corsa per mantenersi a galla, più che per migliorare la propria situazione, è comune a molti.
Le voci come quella di questa millennial sono importanti, perché aprono un dialogo su una realtà che tocca molte vite, in diverse parti del mondo. La rincorsa al benessere economico è una sfida costante, e non si tratta solo di cifre ma di una qualità della vita che molti sentono sfuggire. La speranza è che, raccontando queste esperienze, si possano avviare cambiamenti che riportino il benessere economico a un livello accessibile per tutti.